Il Carro Armato con la scritta “W La Monferrato” ha una storia.
Come compare nella copertina di questo sito è probabilmente nella forma in cui giunse a Sassi ed è tratta dal libro di Battistelli e Crociani con questo commento
Alla fine dell’aprile 1945 i partigiani della 7a divisione “Monferrato” entrano a Torino a bordo di un carro armato con un cannone semovente italiano da 75 mm, preso probabilmente al gruppo corazzato “Leonessa” dell’Esercito Nazionale Repubblicano. Sebbene appartengano a quella che parrebbe una formazione indipendente, per prudenza hanno dipinto sulla lamiera anteriore dello scafo lo slogan “W Stalin” al disopra del nome della divisione. (Vitelli).
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La fotografia però era già comparsa sulla copertina del libro curato da Piero Morini come nella foto di seguito
con le seguenti note
La fotografia che pubblichiamo, e che ci è stata fomita dall’Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, è un documento non inedito entrato ad illustrare le piu varie pubblicazioni sulla liberazione del 25 aprile 1945.
Il carro armato ha una storia: il comandante “Ali” lo catturò ai repubblichini; fu uno dei pochi pezzi ancora efficienti e subito adoperati dai partigiani. Una preda bellica. “Ali” fece dipingere il suo nome sull’aletta paraschegge del finestrino. “Ali” ci fece anche dipingere la scritta “W la Monferrato “. La notte della cattura qualcuno dipinse anche la scritta “W Stalin” che fu in seguito cancellata.
Noi abbiamo affidato la fotografia a Lorenzo Dotti il quale ha interpretato il carro armato nell’atto di entrare nel nostro quartiere, a Sassi, provenendo da Borgata Rosa: il percorso che ha fatto la “Monferrato” per entrare in città. Il disegno illustra la copertina.
Si può avanzare l’ipotesi che la scritta “W Stalin” non sia stata dipinta per “prudenza” dai monferrini, ma sia stata piuttosto cancellata per orgoglio.
Una cosa è certa: quel carro armato seguì “La Monferrato” fino a quando la divisione prese possesso della Prefettura. Questa fotografia lo ritrae il giorno 27 di aprile circondato dai partigiani che hanno effettuata l’occupazione .
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