I partigiani sanmauresi nelle valli del Piemonte

Venerdì 23 aprile 2021 alle 21 ho parlato dei partigiani sanmauresi che militarono nelle valli del Piemonte, ospitato dal Centro Sociale Boccardo.

Festa della Liberazione
Festa della Liberazione: I partigiani sanmauresi nelle valli del Piemonte

 

Di seguito trascrivo l’introduzione…

La Resistenza dei sanmauresi nelle valli del Piemonte, nel torinese e nel cuneese per il 25 aprile 2021

Ringrazio il “Centro Sociale Boccardo” e la “Scuola di Cultura Politica” per la possibilità che mi dà di rendere pubblica parte dei miei lavori.

L’incontro virtuale di questa sera è per raccontare i fatti in cui sono stati coinvolti i partigiani sanmauresi che aderirono alla Resistenza militando nella bande che combattevano fuori dal comune di San Mauro. Nella maggior parte si tratta di rastrellamenti nemici che portarono all’uccisione dei sanmauresi che vi parteciparono. In un caso la conseguenza fu invece una deportazione in Germania.

Si tratta di episodi che sono ricordati nelle località in cui sono avvenuti. Molti sanmauresi li conoscono e sicuramente partecipano alle commemorazioni locali: il fatto che in quegli episodi siano stati coinvolti dei sanmauresi è allora un motivo in più per parteciparvi.

Ordinando ora cronologicamente [ho trovato solo questo modo…] gli episodi e iniziando dal mese di marzo 1944, possiamo ricordare

  • il rastrellamento della Val Germanasca (Valli Valdesi) nel marzo 1944 coinvolse i gemelli MORELLO I e II 1922: proprio nel marzo molti renitenti alla leva del Bando Graziani confluirono nella valle dove si era appena istaurato un governo “libero” a cura di un distaccamento GL, che però non riuscì a mitigare gli effetti del rastrellamento che per le reclute, molte disarmate, prevedeva la deportazione e il lavoro coatto in Germania;
  • nel maggio 1944 il rastrellamento del Vallone dell’Arma nel cuneese rappresentò un significativo risultato a favore delle bande partigiane per la capacità dimostrata di saper rispondere e combattere il nemico; registrò però il 27 aprile la cattura di 14 giovani prigionieri partigiani a Castelmagno e la loro fucilazione il 2 maggio a Borgo San Dalmazzo; tra essi FERRERO Vittorio 1924.
  • il rastrellamento, uno dei più feroci dell’occupazione nazista in Italia che si lasciò una scia di morte e distruzione, della Val Sangone in un episodio coinvolse la Banda di De Vitis e un gruppo di cinque partigiani, tra cui il sanmaurese MORELLO Pietro 1925, aggrediti, torturati e trucidati al rifugio Geat nel Vallone del Gravio di San Giorio;
  • nel settembre 1944 i combattimenti presso Mondovì della Brigata Val Casotto portarono all’uccisione di GLARAY Renato (Renato), 1920, Comandante di Distaccamento (Capitano) e Commissario di Brigata nella 4° Divisione Alpi, ricordato nel Sacrario Partigiano a Bastia Mondovì, inaugurato nel 1947;
  • nel novembre 1944 i rastrellamenti nella Val Chisone colpirono la Banda Guastatori della Verna e la 4^ Banda dei Ciomp (ambedue sopra Cumiana): il 27 novembre fu ucciso CAROSSO Augusto 1924 [e il 30 dicembre CATTI Giorgio 1925]);
  • una puntata del nemico in Val Luserna nel dicembre 1944 (nella Val Pellice) colpì il distaccamento di “Cannone” e portò all’uccisione di 9 partigiani tra cui BIANCO Augusto (Moro) 1925;
  • nel febbraio 1945 l’uccisione di un milite delle BN a Cavallermaggiore portò ad una rappresaglia della BN “Lidonnici” in cui vengono fucilati 4 partigiani catturati in precedenza tra cui ROSSO Francesco (Sussa) 1921;
  • in Val di Susa il rastrellamento del gennaio 1945 in cui i tedeschi cercano di ripetere l’attacco del 2 luglio al colle del Lys, trova solo il distaccamento “Faleschini” l’unico rimasto in valle della 17° Brigata Felice Cima; l’11 gennaio viene ucciso MORELLO Mario (Romblè) 1916.

Altri sanmauresi (di cui non parlo oggi) non sono dimenticati ma nei miei racconti sono ricordati in modo legato al contesto storico, ad esempio: durante i giorni dell’insurrezione e la discesa su Torino quando “Aldo dice 26×1”; durante la formazione e l’attività delle bande locali; in relazione agli eventi dell’8 settembre con i militari che combatterono o perirono o tornarono a casa, o che furono deportati dai tedeschi, o che parteciparono alla Resistenza all’estero, etc.

Un esempio è Giovanni Boccardo, a cui è intitolato il centro sociale, che perì in Jugoslavia quando era militare nella divisione partigiana “Garibaldi”.

Per continuare allora mi limiterò ad approfondire alcuni degli episodi.

Presentazione 02:30

Introduzione 11:15

val Germanasca 21:15
val Sangone 33:00
val Luserna 43:30
Cavallermaggiore 51:45

Conclusioni 57:40

Commenti e osservazioni 59:25

Tutta la serata su facebook Centro Sociale Boccardo o su youtube