Il 23 gennaio 1944 il sanmaurese Paolo Trivero, artigliere della Divisione Partigiana Garibaldi, è colpito a morte nella zona di Berane (Montenegro)

La triste ricorrenza degli ottant’anni di oggi è il ricordo del sanmaurese Paolo Trivero artigliere della Divisione Partigiana Garibaldi colpito a morte nella zona di Berane (Montenegro) in combattimento contro albanesi e tedeschi.

Ecco il profilo

Paolo Trivero, soldato e poi Caporal Maggiore nel 1^ Reggimento Artiglieria Alpina, era nei Balcani dal 14 gennaio 1942 e partecipò alle operazioni di guerra che colà si svolsero fino alla data dell’armistizio. Allora, seguendo le indicazioni del magg. Ravnich rimase in Montenegro e partecipò alle azioni della divisione partigiana Garibaldi fino al 23 gennaio 1944 quando fu colpito a morte nella zona di Berane (Montenegro) [Q.1078 Vrbica MN] nel tentativo della 1^ brigata alpina e della IV brigata proletaria montenegrina di penetrare oltre il fiume Leśnica in combattimento contro albanesi e tedeschi.

Fotografia conservata dall’A.N.A. di San Mauro Torinese: L’artigliere Paolo Trivero è il primo a sinistra nella fila in piedi.
Fotografia conservata dall’A.N.A. di San Mauro Torinese: L’artigliere Paolo Trivero è il primo a sinistra nella fila in piedi.

Trivero è “scritto nell’Albo d’Oro degli eroici caduti per la redenzione della nostra amata Patria” e ha “la qualifica di partigiano combattente” all’estero, già riconosciutagli quando era ancora considerato “disperso”, nella Divisione Garibaldi dall’8 settembre al 23 gennaio 1944.

La famiglia Segre di via delle Pietre e la persecuzione in dicembre ’43 e gennaio ’44

Drammatici i mesi di dicembre e gennaio di 80 anni fa per la famiglia Segre, sanmaurese di via delle Pietre 3.

In dicembre del ’43 il padre Lelio Leone Davide viene prelevato dai tedeschi e incarcerato a Torino. Il 18 gennaio del ’44, il figlio Roberto Mario è arrestato a Torino dalla GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) e rinchiuso nel carcere “Le Nuove” della città.

Il padre Lelio Leone Davide sarà poi deportato ad Auschwitz e risulterà deceduto in luogo ignoto il 20 febbraio 1944, probabilmente ucciso dopo la selezione.

Il figlio Roberto Mario subirà tutto il percorso della consegna alle SS. Dopo più di due mesi di carcere, il 6 aprile 1944 la responsabilità della sua detenzione passa alla Polizia di Stato Germanica, che, il 19 settembre 1944, ne decide il trasferimento al I Braccio S.S. Germanico, sempre nelle carceri “Le Nuove”. Roberto Mario verrà poi tradotto a Bolzano e da qui, il 24 ottobre 1944, deportato ad Auschwitz sul convoglio n.18. Raggiungerà Auschwitz il 28 dello stesso mese, e sarà anch’egli probabilmente ucciso dopo la selezione.

Scheda di registrazione dell’arresto di Roberto Segre da parte della GNR e detenzione nelle Carceri “Le Nuove”
Scheda di Roberto Segre, alle Carceri “Le Nuove”: consegna al I Braccio S.S. Germanico.