In questo giorno, il 23 gennaio 1944, l’artigliere sanmaurese Paolo Trivero, del 1921, veniva colpito a morte nel tentativo di superare il torrente Lesnica in combattimento contro albanesi e tedeschi.

Paolo Trivero, soldato e poi Caporal Maggiore nel 1° Reggimento Artiglieria Alpina, era nei Balcani dal 14 gennaio 1942 e partecipò alle operazioni di guerra che colà si svolsero fino alla data dell’armistizio. Allora, seguendo le indicazioni del magg. Ravnich rimase in Montenegro e partecipò alle azioni della divisione partigiana Garibaldi fino al 23 gennaio 1944 quando fu colpito a morte nella zona di Berane (Montenegro) [Q.1078 Vrbica MN] nel tentativo della 1ª brigata alpina e della IV brigata proletaria montenegrina di penetrare oltre il fiume Leśnica in combattimento contro albanesi e tedeschi.

Non è noto il luogo della sepoltura e immediatamente fu considerato disperso. Si ricordò però di lui Michele Vottero che nella stesso combattimento fu ferito e poi preso prigioniero. Così risulta nella dichiarazione raccolta dalla Stazione di Viù dei carabinieri della Legione Territoriale di Torino il 24 agosto 1945:

dichiaro sotto la mia personale responsabilità, che il giorno 23 gennaio 1944, verso le ore 14, in località Gorasini sopra Berane (Montenegro), è deceduto in combattimento contro tedeschi e albanesi il caporal maggiore Trivero Paolo.-
Io venni fatto prigioniero e che confermo che ho visto morto il Trivero e dichiaro ancora che non può esserci alcun errore da poterlo scambiare con altre persone.-

Trivero è “scritto nell’Albo d’Oro degli eroici caduti per la redenzione della nostra amata Patria” e ha “la qualifica di partigiano combattente” all’estero, già riconosciutagli quando era ancora considerato “disperso”, nella Divisione Garibaldi dall’8 settembre al 23 gennaio 1944.

Mostar Pasqua 1942 - L’artigliere Paolo Trivero è il primo a sinistra nella fila in piedi. Fotografia conservata dall’A.N.A. di San Mauro Torinese
Mostar Pasqua 1942 – L’artigliere Paolo Trivero è il primo a sinistra nella fila in piedi. Fotografia conservata dall’A.N.A. di San Mauro Torinese.

Forse i sanmauresi qualcosa la stanno già dimenticando…

Il 25 luglio di 80 anni fa veniva arrestato Mussolinni e messo fine al fascismo monarchico: qualche sanmaurese ricorda ancora quando scassarono l’insegna “Costanzo Ciano” che fronteggiava l’attuale scuola Nino Costa. Ricorrono anche gli 80 anni dall’8 settembre 1943, data dell’annuncio dell’armistizio firmato dal governo italiano e dagli alleati (UK, USA e URSS).
Ho scritto…
“La dissoluzione dell’esercito provocata dall’incapacità del re e di Badoglio di gestire il necessario armistizio dell’8 settembre ha coinvolto molti militari sanmauresi sorpresi dall’evento mentre erano in forza nei loro reparti.
Alcuni si rifiutarono di consegnare le armi ai tedeschi e perirono: in Francia a Grenoble il soldato Giovanni Francesco Bianco, classe 1918, caduto il 9 settembre difendendo la sede del Comando d’Armata e sepolto nel Sacrario Saint Mandrier di Grenoble; a Cefalonia il sergente Guido Goria caduto il 17 settembre in combattimento contro i tedeschi e iscritto nell’Albo d’Oro degli eroici caduti per la redenzione della nostra Patria.”
Sono i nostri primi caduti e vanno ricordati.
Il testo citato è una tratto dal mio libro “Sanmauresi nella Resistenza: tracce e percorsi” che uscirà il prossimo anno.

Bianco Giovanni deceduto in Francia in combattimento contro i tedeschi il 9.9.1943
Bianco Giovanni deceduto in Francia in combattimento contro i tedeschi il 9.9.1943
Guido Goria caduto il 17.9.1943 in combattimento contro i tedeschi a Cefalonia
Guido Goria caduto il 17.9.1943 in combattimento contro i tedeschi a Cefalonia