Un ricordo di Bianco Augusto giovane partigiano sanmaurese ucciso il 12 dicembre del 1944 dai nazifascisti durante una puntata in Val Luserna. Medaglia di bronzo al Valor Militare alla memoria.

Sono trascorsi 80 anni dall’8 settembre 1943, dalla data che stabilì un punto di svolta per l’evoluzione della seconda guerra mondiale in Europa e soprattutto per le scelte che gli italiani furono chiamati a fare.
Dopo l’annuncio dell’armistizio fra il governo Badoglio e gli Alleati (Regno Unito, USA (Stati Uniti d’America) e URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)) siglato il 3 settembre, la mancanza di assunzione di responsabilità da parte del Re e di Badoglio da una parte e la determinazione tedesca dall’altra portarono all’occupazione dell’Italia ed alla dissoluzione del Regio Esercito.

Augusto, nato a San Mauro nel febbraio del 1925, nell’aprile del 1943 si era presentato alla visita di leva a Chivasso, come tutti i suoi coetanei. All’8 settembre 1943 era in congedo in attesa della chiamata alle armi del Regio Esercito che sarebbe avvenuta di lì a poco. La chiamata avvenne sì, ma a novembre dopo la formazione della RSI e dall’Esercito fascista repubblicano che si stava costruendo per appoggiare l’occupazione dell’esercito tedesco.
Augusto non ebbe dubbi e fece la scelta in cui lui credeva: quella dell’opposizione, della resistenza e della libertà. All’inizio di dicembre del 1943 raggiunse le formazioni partigiane garibaldine che si stavano formando nella Val Luserna e in cui sarà conosciuto col nome di battaglia Marò. A pochi giorni di distanza lo seguì un altro sanmaurese Carlo Quaglia (Giulio) del 1925. Nei mesi successivi lo raggiunsero Carlo Pilone (Cannone) del 1924 e Aldo Pilone (Camoscio) del 1925. Augusto era il più giovane ma indicò la strada. Cannone divenne poi comandante del distaccamento “Montoso” della 105 Brigata Garibaldi “Carlo Pisacane” in cui tutti militarono.

Ad Augusto fu concessa la medaglia di bronzo al VM alla memoria dalla cui motivazione risulta che prima dell’evento, che lo portò alla morte, Augusto è riconosciuto come

Giovane partigiano, combattente della lotta di liberazione, [che] forniva nel corso di numerosi scontri belle prove di decisione e di coraggio, particolarmente distinguendosi nei combattimenti di Bricherasio, di Moretta e della Galeverga riportando [una] seria ferita.


E il 12 dicembre 1944…

Durante un servizio di pattugliamento notturno, avvistati elementi avversari tacitamente infiltratisi nello schieramento, con pronta ed audace decisione li attaccava da solo con lancio di bombe a mano. Colpito da una raffica cadeva da prode sul campo dopo essere riuscito a sventare la sorpresa.
Zona di Bricherasio (Torino), 12 dicembre 1944.



Con Augusto trovarono la morte anche altri 8 partigiani non sanmauresi. I loro cadaveri furono identificati solamente due giorni dopo e furono probabilmente sepolti nel luogo dove avvenne il combattimento.

Solo più avanti, dopo la Liberazione, la salma di Augusto fu recuperata, traslata a San Mauro e tumulata nel cimitero locale, dopo un solenne funerale che Mons. Davide Corino data il 20 maggio 1945 nella chiesetta di San Rocco, simbolicamente vicina all’abitazione di allora di Augusto e dove oggi viene posta la targa ricordo. Una fotografia ricorda l’evento mentre la bara coperta dalla bandiera italiana entra in chiesa tra due file di gente e di partigiani ancora in divisa militare a porgere l’estremo saluto: due grosse corone di fiori sono ai lati dell’ingresso.

San Mauro Torinese, 1 novembre 2023.

Forse i sanmauresi qualcosa la stanno già dimenticando…

Il 25 luglio di 80 anni fa veniva arrestato Mussolinni e messo fine al fascismo monarchico: qualche sanmaurese ricorda ancora quando scassarono l’insegna “Costanzo Ciano” che fronteggiava l’attuale scuola Nino Costa. Ricorrono anche gli 80 anni dall’8 settembre 1943, data dell’annuncio dell’armistizio firmato dal governo italiano e dagli alleati (UK, USA e URSS).
Ho scritto…
“La dissoluzione dell’esercito provocata dall’incapacità del re e di Badoglio di gestire il necessario armistizio dell’8 settembre ha coinvolto molti militari sanmauresi sorpresi dall’evento mentre erano in forza nei loro reparti.
Alcuni si rifiutarono di consegnare le armi ai tedeschi e perirono: in Francia a Grenoble il soldato Giovanni Francesco Bianco, classe 1918, caduto il 9 settembre difendendo la sede del Comando d’Armata e sepolto nel Sacrario Saint Mandrier di Grenoble; a Cefalonia il sergente Guido Goria caduto il 17 settembre in combattimento contro i tedeschi e iscritto nell’Albo d’Oro degli eroici caduti per la redenzione della nostra Patria.”
Sono i nostri primi caduti e vanno ricordati.
Il testo citato è una tratto dal mio libro “Sanmauresi nella Resistenza: tracce e percorsi” che uscirà il prossimo anno.

Bianco Giovanni deceduto in Francia in combattimento contro i tedeschi il 9.9.1943
Bianco Giovanni deceduto in Francia in combattimento contro i tedeschi il 9.9.1943
Guido Goria caduto il 17.9.1943 in combattimento contro i tedeschi a Cefalonia
Guido Goria caduto il 17.9.1943 in combattimento contro i tedeschi a Cefalonia