Su “La Stampa” del l’11 aprile ’76, Carlo Mussa Ivaldi comandante del Gruppo Mobile Operativo GMO-GL, ci spiega come avvenne l’assalto al presidio fascista di Borgata Rosa. I partigiani del GMO sono sulla locomotiva del tram, ormai senza vagoni, proveniente da San Mauro Torinese e diretta verso Torino quando questa entra nel presidio.
Il tram oltrepassa il muro di cinta e si ferma. Ci aspetta una brutta sorpresa: il piazzale è letteralmente gremito di nereggianti uniformi e fez neri col teschio luccicante. Forse una trentina così a occhio e croce. Ho la netta sensazione che non ne usciremo. Subito tutti abbiamo capito che l’unico scampo poteva esserci dato dal serrarci in quella che i tedeschi
chiamano «igestellung», la postazione ad istrice. Facciamo cioè quadrato coprendoci col nostro fuoco. Vedo che molti saltano il muro. Uno dei nostri getta una bomba a mano. Un nostro ragazzo ventenne, Mario Caudana, ci precede tutti e salta giù dal tram sparando. Appena a terra il suo passo diviene ondeggiante, come per una danza e si adagia al suolo: sotto di lui si allarga una grande pozzanghera rossa. Restano in mente scorci frammentari dell’azione che procede: armi che sparano a bruciapelo, brevi corse, poi giù a terra, un mitra che spara verso di me e mi sembra un innafiatoio che getta fuoco…
…
D’improvviso cala il silenzio. Credo siano passati pochi minuti, nessuno ha guardato l’orologio. Sono silenziosi anche i poveri mucchi stesi al suolo intorno a noi che ci rialziamo mentre loro stanno immobili, stesi su grosse macchie rosse. Su una di queste, il solo nostro Caduto, Mario Caudana, va a chinarsi il fratello Vincenzo.

Caudana Alberto (Mario per i famigliari e gli amici), di Albino e di Aprà Lucia, nato a Torino il 18 marzo 1923, magazziniere, abitante in via Faà di Bruno 1. Militare dell’aviazione dall’inizio della guerra, rientrò a Torino da Pola dopo l’8 settembre 1943; nel successivo mese di novembre venne assunto nei Vigili del fuoco e assegnato al distaccamento di Lucento; militò nella 32ª brigata Sap cittadina “Colorni” del 2° Settore (Città) sino a quando, nel 1944, la sua attività antifascista venne scoperta dalla polizia fascista; si unì al Gruppo mobile operativo delle formazioni GL, col nome di battaglia Gable. Vicecommissario della brigata Aldo Brosio, che operava nella zona di Castiglione Torinese, cadde in combattimento durante l’attacco a un posto di blocco fascista in Borgata Rosa a Torino, il 3 aprile 1945.


Ad Alberto “Mario” Caudana fu concessa la medaglia di Bronzo con la motivazione:
Nel corso di un’azione di forzamento ad un posto di blocco condotta in pieno giorno, accortosi che l’avversario ne aveva rinforzato la guarnigione e che la sorpresa veniva quindi a mancare, non esitava ad aprire il fuoco sul nemico e, da solo, da una posizione scoperta, continuava a sparare con il suo fucile mitragliatore, finché, colpito da una raffica avversaria, cadeva gloriosamente sul campo.
Torino – Borgata Rosa, 3 aprile 1945.
Fotografia e testo sono tratti dal mio libro “Sanmauresi nella Resistenza: tracce e percorsi”, Araba Fenice, 2024.